Alberto Petrò
Mi chiamo Alberto Petrò e sono nato nel 1980 a Brescia, dove vivo e lavoro.
Mi sono appassionato al reportage grazie alla fotografia di matrimonio. Lavorare come un reporter è fondamentale, poichè ho il privilegio di vedere e mettere in luce aspetti di antropologia tanto profondi quanto interessanti. Ecco perché cerco di fare fotografia in modo autentico: per poter raccontare una storia.
Ho cominciato a scattare proprio quando il digitale stava subentrando all’analogico. Grazie ad un amico collezionista mi sono ritrovato tra le mani un tesoro di inestimabile valore: i primi 150 anni di storia della fotografia, dagli emozionanti tentativi degli esordi agli ultimi baluardi della nostra epoca. Migliaia di immagini straordinarie, che potevo amminare e toccare, mi travolgono accompagnando il mio percorso culturale e le mie curiosità tecniche. Così ho sviluppato una sensibilità artistica che mi ha portato ad esporre in diverse gallerie in Italia e all’estero, fino a quando lo scontro con il digitale si è rivelato ineluttabile. Lentamente sono diventando un professionista, mantenendomi costantemente in bilico tra il mondo reale – quello del commercio e delle partite iva – e un mondo più reale, quello anacronistico di apparecchi fotografici a soffietto in via d’estinzione e pellicole scadute. Passo le giornate in una sorta di limbo alternando momenti di bricolage a tentativi di catarsi e visioni ancestrali, mantenendo sempre un occhio di riguardo per la bellezza e l’altro puntato attraverso l’oculare della fotocamera pronto a catturarla.