2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
2004
Stampa ai sali d'argento
Carta baritata con viraggio sepia parziale
30 x 20 cm
copia unica
Il primo scenario di “Onnipotempo” è rappresentato da immagini che ritraggono città abbandonate, che come fantasmi di sè stesse si mostrano agli occhi di chi le osserva come residui evanescenti e lontani di una vita passata e dalla cui atmosfera si diffonde un senso di vuoto pervasivo, fuoriuscito come ne fosse proprietario da finestre nere come il nulla che si appropinqua. Queste “Città Ammuffite” si consumano davanti ai nostri occhi per opera di una lenta corrosione, che come una nebbia ne avvolge i dettagli poco alla volta. La “muffa” d’argento ossidato, che nel suo stato metamorfico deturpa un’immagine altrimenti nitida, s’impregna nelle profondità fotografiche, propagandosi tra i vicoli, i sali scendi ed i tetti delle case, contribuendo a scrostarne le facciate e sbriciolandone i cornicioni. E’ attraverso questo processo che le “Città Ammuffite” svaniscono, così come la prova fotografica della loro esistenza.